martedì 31 agosto 2010

Prima impresa del nuovo Bologna

Una serata fresca al Dall'Ara rischia di far prendere veramente freddo ai campioni d'Italia e d'Europa in carica perchè una squadra senza allenatore, piena di giovani e decimata dagli infortuni riesce a strappare un pareggio meritatissimo. La prima uscita del nuovo Bologna di Porcedda ha destato tanta curiosità e ieri sera allo stadio prima della partita si avvertiva il clima di tensione e di attesa creato da una dirigenza che ha saputo rinnovare radicalmente non solo la rosa dei giocatori ma anche lo sguardo sul mercato da parte della città. Niente più attese per prestiti gratuiti di scarti o giocatori bolliti a parametro zero ma tanti giovani pagati per il loro valore, presi in comproprietà o addirittura scippati dai vivai spagnoli e pazienza se tanti a Bologna si lamentano anche di questo: all'ombra delle Due Torri non si metteranno mai d'accordo tutti.
L'allenatore per una sera Magnani schiera un prudente 4-1-4-1 per arginare la dominanza nerazzurra e a fine serata saranno tante le note positive emerse dal match. La prima è certamente Viviano: un portiere di livello assoluto, pronto e coraggioso nelle uscite ma anche sicuro e scattante nel rispondere ai siluri di Sneijder. Se Prandelli vorrà schierare il miglior portiere attualmente disponibile in Italia non potrà avere dubbi.
Per rimanere nella nostra area di rigore ieri sera si è vista una difesa impeccabile sia nel reparto centrale sia sugli esterni, aiutata nei propri compiti da un immenso Mudingayi posizionato proprio davanti ai quattro difensori e pronto a chiudere su ogni pallone e sempre più idolo dello stadio. Tutto il centrocampo ha cercato di contrastare con successo i dirimpettai nerazzurri e di proporsi ogni tanto in attacco dove però Di Vaio e Gimenez non hanno avuto vita facile pur costruendo qualche pericolo. Ripartendo da una squadra che ha sovrastato anche a livello fisico i ben più quotati avversari non facendoli quasi mai entrare in area, il nuovo allenatore che sarà deciso entro domani dovrà lavorare anche sulla costruzione del gioco e, sperando nel mercato, creare un Bologna che non solo sappia difendere strenuamente il fortino ma che riesca anche a imporsi quando incontrerà le squadre del proprio livello.

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