mercoledì 15 giugno 2011

Signori è libero!

Partiamo da un dato chiaro e inconfutabile: la libertà non equivale al proscioglimento dalle accuse. Il Gip di Cremona, Guido Salvini, ha deciso di non prolungare la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Signori perchè ha ritenuto molto improbabile la reiterazione del reato, l'inquinamento delle prove e la fuga dell'indagato.

Il quadro indiziario a suo carico resta però importante dal momento che gli interrogatori hanno dimostrato in modo inconfutabile l'esistenza di un contesto associativo legato al mondo delle scommesse di cui anche Signori avrebbe fatto parte. Se ci sarà un processo quindi l'ex capitano del Bologna dovrà presentarsi in aula e, in caso di condanna, pagare le sue colpe. Quello che però solleva tutti coloro che lo hanno amato e che ancora vogliono continuare ad amarlo è la riconquista della libertà (completa perchè senza obbligo di firma), status fondamentale per ritenere un uomo "normale". Nel pomeriggio di ieri due agenti della Questura di Bologna si sono recati nella sua abitazione in zona stadio per notificargli la decisione di Salvini mentre sotto le sue finestre si era radunata una piccola folla di giornalisti e tifosi, in attesa di qualche sua parola.

Indubbiamente il pensiero di uscire subito e di accontentarli deve avere attraversato per un attimo la mente di Signori, che da due settimane cova desiderio di rivincita, ma i consigli dei suoi legali lo hanno fatto desistere. Prima di affrontare i media sarà necessario recuperare le forze fisiche ma soprattutto mentali che una misura cautelare, seppur lieve come gli arresti domiciliari, inevitabilmente gli hanno sottratto. Come dopo una partita importante e combattuta, come le tante che ha giocato in rossoblu. Già il giorno del suo interrogatorio quelle maglie del Bologna appese alle finestre dei palazzi di Cremona lo avevano sicuramente rivitalizzato facendogli capire che, nonostante la gogna mediatica, tanta gente aveva deciso di attendere prima di giudicarlo colpevole. La legge e il buonsenso lo imporrebbero sempre, ma nel caso di un personaggio così in vista è veramente difficile. I suoi tifosi non si sarebbero mai aspettati di vederlo coinvolto in un simile guaio, ma gli uomini non sono perfetti e l'amore che li ha legati al calciatore non potrà mai essere spezzato. Anche nella peggiore delle ipotesi ci sarà da fare un percorso di riavvicinamento, magari lungo, ma certamente non impossibile. Oggi però quello che conta è che Signori torna un uomo libero e potrà finalmente rivedere i tre figli Denise, Greta e Niccolò che abitano a Roma, ma anche i genitori che non hanno finora potuto incontrarlo a causa della misura cautelare. Gli affetti ritrovati indubbiamente ridaranno all'ex calciatore l'equilibrio giusto per ripresentarsi in pubblico e magari spiegare alla stampa il suo punto di vista. Perchè ora scatta il momento delle rivincite in cui sfogare la rabbia e la frustrazione accumulate in due settimane da incubo. Il suo staff sta infatti preparando la controffensiva mediatica per riabilitare l'immagine dell'ex campione, troppo in fretta gettata nel fango.

Negli ultimi giorni ci si era addirittura spinti a creare un caso attorno a una visita a Casteldebole fatta da Signori a fine aprile in compagnia di due persone di origine asiatica. L'ex bomber di Lazio e Bologna è stato infatti accusato di essere il tramite dell'organizzazione delle scommesse con Singapore e così alcuni giornalisti hanno deciso di fare un abbinamento grossolano e semplicistico. In realtà i due asiatici erano soltanto un manager e un allenatore di settore giovanile con cui Signori ha un progetto legato alle scuole calcio cinesi. Niente scommesse nè corruzione dei rossoblu in vista della gara contro il Milan, ma al massimo una visita guidata al centro tecnico Galli e un paio di biglietti per il Dall'Ara.

Contemporaneamente al contrattacco mediatico, i suoi legali e il detective privato Ugo Vittori cercheranno di raccogliere prove in grado di dimostrare la verità e di scagionarlo dalle gravi accuse della Procura di Cremona a livello sia penale sia sportivo. Proprio per quest'ultimo motivo dovrebbe essere assunto nei prossimi giorni Paco D'Onofrio, esperto di giustizia sportiva e già avvocato di Moggi durante Calciopoli, che potrebbe riuscire a preservare anche l'immagine dello sportivo. Signori ha infatti ottenuto il patentino da allenatore e una condanna da parte della Figc ne bloccherebbe sul nascere la possibile nuova carriera.

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